venerdì 17 luglio 2015

Roma e Treviso: le rivolte contro i profughi

Dopo l'articolo sulla pornoattrice che ha cercato di incontrare il Papa, mi sento in dovere di purificarmi con un articolo serio perché BreakinGnus è tutto questo: è tette, è cultura pop, ma è anche notizie un po' più serie.

La notizia potrebbe essere sintetizzata così: è sempre la stessa storia.

Ma facciamo, invece, una sintesi un po' più estesa. A Quinto di Treviso, in seguito alla decisione del prefetto, sono arrivati 101 profughi, destinati ad abitare una trentina di appartamenti sfitti di un residence. Gli abitanti del paese hanno protestato contro questa situazione, dormendo per strada, dando fuoco ai materassi...
Dando fuoco ai materassi??? I materassi sarebbero il simbolo di... cosa? Ma non ho capito: quando hanno dormito in mezzo alla strada lo hanno fatto su materassi di riserva oppure, veloce pennichella e poi: "FUM!" bruciamo i sacchi a pelo?

Tali tafferugli sono riusciti, però, nel loro intento, la decisione del prefetto è stata cambiata e gran parte degli immigrati è stata destinata altrove, in una vecchia caserma tra i comuni di Treviso e Casier.

Analoga la storia a Roma, dove i residenti di Casale San Nicola, comprensorio a nord della periferia della capitale, insieme a esponenti di Casapound, hanno cominciato una rivolta contro l'arrivo di 19 profughi che devono essere alloggiati in un edificio che, un tempo, ospitava una scuola. Anche qui, medesimi scontri, sedie che volano, qualche ombrellone lanciato (vedete? Loro sono più furbi, almeno hanno un materasso su cui dormire... Anche se ci sono i rischi pure in questo: mettete che, senza ombrellone, si abbronzano troppo e vengono scambiati per immigrati) e la conseguente reazione della polizia che ha portato a due arresti, nonostante lo stupore di molti manifestanti.
Perché - si sa -, se uno è di destra, dunque ideologicamente più vicino alle forze dell'ordine, è esente dal rispettare determinate regole durante una manifestazione. La polizia, infatti, esiste solo per sedare le rivolte di anarchici o appartenenti ai centri sociali.

In foto, il patapim e un pochettino di patapam
Comunque, citando Aldo, Giovanni e Giacomo: e patapim e patapam, l'ordine è stato ristabilito in quel di Casale San Nicola e i 19 profughi sono arrivati nella ex-scuola. La situazione sembra destinata a un epilogo diverso da quello veneto, vista la dichiarazione del prefetto Gabrielli: «non faremo passi indietro».

Qual'è la morale in tutto questo? Beh, non c'è! La decisione di ghettizzare un centinaio di immigrati, in zone poco abitate e già ostili alla loro presenza, non è che il modo migliore per creare ancora più casini. Non si possono neanche distribuire in tutta la nazione, dando a ognuno una casa, perché sarebbe una ultra-elusione delle norme sulle case popolari e, allora, lì ci starebbe pure la lamentela del tipo: "ci rubano la casa".

Da qualche parte, però, andranno pur ospitati...
«Mettiteli a casa tua!», mi immagino come reazione.

Come ho già detto: è sempre la stessa storia!

C'è solo una fascia di popolazione contenta da tutto questo: i rivenditori di materassi e ombrelloni sono destinati a raddoppiare il loro fatturato!

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